lunedì 30 giugno 2014
Case #8 - Sfiducia negli uomini
Gabriella aveva 4 figli, ed era incinta al 5° mese di un nuovo compagno, Jose, che voleva essere indicato come il suo fidanzato. Erano stati assieme per 2 anni.
Lei si sentiva in conflitto circa la sua relazioni con gli uomini. Jose era di supporto e disponibile ad avere un figlio. Lui aveva già un figlio con un'altra donna che non viveva con lui, e aveva 9 anni.
Gabriella provava rabbia verso gli uomini. Suo padre era stato distante e irraggiungibile, e raramente gli faceva complimenti. Quindi lei sentiva il bisogno di uomini per tenerezza, ma anche il rifiuto per ogni forma di distanza.
Jose stave con lei, ma era esitante nel prendere un serio impegno con lei e sposarla. Lei provava molta rabbia per questo, e questa distanza fra loro. Ma poi temeva il suo allontanamento. In tutti e due I modi, lei si feriva, e ciò le era familiar – immaginare di dover essere forte e dipendere solo su lei stessa.
Il problema era, che quando faceva ciò, si allontanava dal suporto e dalla tenerezza che desiderava.
Quindi la invitai a portare ciò nel presente con me –io sono un uomo daltronde. La invitati a parlarmi della sua sfiducia negli uomini. E poi di dirmi direttamente – 'Non credo che tu sarai gentile, non credo che sei qui per altri motivi che non per tuo personale interesse' ecc.
Era riluttante a dirmi ciò direttamente, ma la incoraggiai, dicendole che mi sentivo fermo e sicuro di me stesso, che potevo sostenerlo.
Quindi lo fece. Le chiesi cosa provasse – un pò confuse. Le chiesi di respirare, di aprirsi ai suoi sentimenti. Lei entrò in contatto con la sua rabbia. Le chiesi di dirmelo ancora, con rabbia.
Lo fece, e poi scoppiò in lacrime. Il fatto che la stessi ascoltando, senza respingerla o reagire, ma solo stando fermo la toccò profondamente. Iniziò a singhiozzare. Era così abituata ad allontanare gli uomini con rabbia, che trovare qualcuno così fermo fu una nuova esperienza per lei.
Quandò si placò, disse che era stata un'esperienza potente che avrebbe portato con sè. Sapere che poteva provare rabbia, e che allo stesso tempo il suo bisogno potesse essere ascoltato riempì una grande mancanza che provava sin dalla sua fanciullezza.
Questa non era necessariamente un'esperienza 'curativa' per sempre. Ma fu un'esperienza profonda, qualcosa che poteva integrare, e poteva divenire una nuova parte di lei, una conoscenza, una forza e una confidenza in modo che non potesse sempre sentirsi come se 'dovesse reggere l'intero mondo'.
Certo, questa aumentata capacità di essere vulnerabile poteva creare cicli positivi nelle relazioni, così che potesse avere risultati diversi da quelli a cui era abituata.
Il processo Gestalt coinvolse l'aver prestato attenzione alla sua esperienza, l'aver creato un esperiemento per consentirle una nuova esperienza nelle relazioni. Utilizzai la mia persona, in modo da poter rispondere direttamente a lei, e stabilire una connessione 'Io-Tu'.
Focalizzandomi sulla relazione terapeutica, instaurai la base per il cambiamento delle sue relazioni di tutta una vita.
Lei si sentiva in conflitto circa la sua relazioni con gli uomini. Jose era di supporto e disponibile ad avere un figlio. Lui aveva già un figlio con un'altra donna che non viveva con lui, e aveva 9 anni.
Gabriella provava rabbia verso gli uomini. Suo padre era stato distante e irraggiungibile, e raramente gli faceva complimenti. Quindi lei sentiva il bisogno di uomini per tenerezza, ma anche il rifiuto per ogni forma di distanza.
Jose stave con lei, ma era esitante nel prendere un serio impegno con lei e sposarla. Lei provava molta rabbia per questo, e questa distanza fra loro. Ma poi temeva il suo allontanamento. In tutti e due I modi, lei si feriva, e ciò le era familiar – immaginare di dover essere forte e dipendere solo su lei stessa.
Il problema era, che quando faceva ciò, si allontanava dal suporto e dalla tenerezza che desiderava.
Quindi la invitai a portare ciò nel presente con me –io sono un uomo daltronde. La invitati a parlarmi della sua sfiducia negli uomini. E poi di dirmi direttamente – 'Non credo che tu sarai gentile, non credo che sei qui per altri motivi che non per tuo personale interesse' ecc.
Era riluttante a dirmi ciò direttamente, ma la incoraggiai, dicendole che mi sentivo fermo e sicuro di me stesso, che potevo sostenerlo.
Quindi lo fece. Le chiesi cosa provasse – un pò confuse. Le chiesi di respirare, di aprirsi ai suoi sentimenti. Lei entrò in contatto con la sua rabbia. Le chiesi di dirmelo ancora, con rabbia.
Lo fece, e poi scoppiò in lacrime. Il fatto che la stessi ascoltando, senza respingerla o reagire, ma solo stando fermo la toccò profondamente. Iniziò a singhiozzare. Era così abituata ad allontanare gli uomini con rabbia, che trovare qualcuno così fermo fu una nuova esperienza per lei.
Quandò si placò, disse che era stata un'esperienza potente che avrebbe portato con sè. Sapere che poteva provare rabbia, e che allo stesso tempo il suo bisogno potesse essere ascoltato riempì una grande mancanza che provava sin dalla sua fanciullezza.
Questa non era necessariamente un'esperienza 'curativa' per sempre. Ma fu un'esperienza profonda, qualcosa che poteva integrare, e poteva divenire una nuova parte di lei, una conoscenza, una forza e una confidenza in modo che non potesse sempre sentirsi come se 'dovesse reggere l'intero mondo'.
Certo, questa aumentata capacità di essere vulnerabile poteva creare cicli positivi nelle relazioni, così che potesse avere risultati diversi da quelli a cui era abituata.
Il processo Gestalt coinvolse l'aver prestato attenzione alla sua esperienza, l'aver creato un esperiemento per consentirle una nuova esperienza nelle relazioni. Utilizzai la mia persona, in modo da poter rispondere direttamente a lei, e stabilire una connessione 'Io-Tu'.
Focalizzandomi sulla relazione terapeutica, instaurai la base per il cambiamento delle sue relazioni di tutta una vita.
venerdì 27 giugno 2014
Case #7 - Sfiducia negli uomini

Changchang aveva 50 anni. Era un apersona gentile. Infatti si prendeva cura di tutit quelli che la circondavano. Ma rivelò di essere infelice del suo matrimonio. Non si sentiva soddisfatta, si sentiva sola.
Anche se aveva amici, molti contatti sociali, ed era per considerate, si sentiva sola e infelice.
Con lei adottai una modalità direttamente dialogica. Le dissi – Mi sento molto bene in tua presenza. Sento che sei una persona che perdona, e posso essere me stesso, e tu mi accetterai. Lei acconsentì – era così con le persone.
Le dissi che mi piaceva sentirmi così – sentirmi sicuro. Lei annuì e disse che ciò era per lei moo importante. Le dissi che potevo immaginare di prendere vantaggio da tale sentimento – per confidarmi, imparare o accettare tale calore. Come terapista, fu per me difficile trovarmi nella posizione di autorità, come professionista, o di darle, perché sentivo il mio stesso bisogno in presenza della sua gnenerosità
Lei annuì – riconosceva tutto ciò, anche se raramente interveniva
Notai anche che non mi sentivo a mio agio in un modo che è difficile descrivere. Lei voleva solo dare. Ma era capace di ricevere? Poteva ricevere qualcosa da me?
Pianse. Questo disse era molto difficile.
Anche io mi seniti toccata. Rimanemmo in questo contatto emozionale, in silenzio, per un po'.
Ma non poteva prendere niente da me. Era sempre pronta a dare. Non era bilanciata.
Quindi proposi un esperimento Gestalt. Trovai delle belle bilie di vetro in stanza, e le posi nella sua mano. Le dissi, ti darò le biglie una alla volta. Volevo che lei le prendesse veramente da me, come se stesse ricevendo un dono. Desidero che tu li prenda da me veramente, come se stessi ricevendo un dono.
Lei acconsentì, e lo facemmo. Lo feci molto lentamente, guardandola, per essere sicuro che le stesse davvero ricevendo da me. Lei tremava, la sua vulnerabilità emerse, piase mentre prendeva ogni biglia..
Disse che era la prima volta, per quanto potesse ricordare, era molto tempo non aveva preso niente da un'altra persona. Lei era sempre quella che donava, e in questo modo aveva ottenuto il suo riconoscimento. Ma si sentiva vuota, perché il flusso non era a due vie, e la relazione come risultato tendeva a stagnare. Di qui la sua solitudine, nonostante fosse ben considerata e avesse molti amici.
Qui utilizzai una mia stessa esperienza nel dialogo. Invece che parlare del resto della sua vita, lo portammo nel presente, e l'esperimento tra di noi. La sua nuova esperienza era possibile, perché ci mi ero impegnato tanto quanto lei. Portai consapevolezza nella scambio relazionale che è spesso automatico e inconsapevole. Portando la mia esperienza (invece che il giudizio), lei potè accettarla, e aprirsi a qualcosa di diverso.
venerdì 20 giugno 2014
Case #6 - Disciplina e Libertà
Trevor aveva 33 anni. Era cresciuto in India con sua madre; suo padre era invisibile. Studiò presso una scuola alternativa, dove veniva data molta libertà agli studenti, ma poca guida.
Arrive in Australia all'età di 20 anni, si divertive, usciva la sera, e lavorava tantissimo.
Durante la sua fase di crescita, sua madre aveva sempre lavorato, e lui non aveva potuto stare molto con lui, anche se vivevano nella stessa casa.
Lei venne in Australia 5 anni, fa, e comprò la casa dove lui ora vive. Lei cercò di recuperare il tempo perso – passano più tempo assieme ora di quando lui era un bambino e un ragazzo.
Trevor era intelligente, bello, con fiducià in sè stesso, m non riusciva ad avere una ragazza, o quanto meno una relazione di lungo periodo.
C'erano varie questioni da essere analizzare. Una delle più rilevanti era quella del supporto vs libertà.
Trevor era cresciuto con molta libertà, a scuola e a casa, ma con poca struttura, o support.
Portai la questione nella sessione. Consigliai di interpretare uno dei suoi insegnanti di scuola, e analizzai ciò che provava. Fu un'esperienza familiare per lio – il piacere della sua libertà, ma allo stesso tempo, si sentiva perso.
In seguito io interpretai l'insegnante che non aveva avuto, dandogli istruzioni chiare, una Chiara struttura, e incoraggiamento.
Pianse, e la sua ansia nascosta diminuì. Per lui fu piacevole. Si sentiva più solido.
In seguito invertimmo I ruoli, lui interpretava l'insegnante che dava struttura e supporto. Anche questo fu per lui piacevole, si sentiva più solido.
In questo modo organizzai una serie di temi da affrontare nelle settimane successive: strutura, support, incoraggiamento, ansia e ribellione. Gli chiesi di identificare i luoghi nel suo corpo dove sentiva ognuna di tali l'esperienze. Poi gli chiesi di fare un disegno contenente tali elementi.
Gli diedi il compito a casa di disegnare una serie di queste immagini.
La settimana seguente arrivò con una maggiore realizazione – non era mai stato capace di portare assieme queste diverse aree- la struttura era nel lavoro, la libertà nel divertimento, e il suo desiderio di essere apprezzato lo portava ad avere un comportamento manipolativo nelle relazioni.
Quando la sua consapevolezza dell'esistenza di queste aree aumentò, lui divenne capace di integrare questi aspetti di sé.
Attraverso questo processo noi utilizzammo gli esperimenti Gestalt per incorporare e interpretare differenti aspetti del sè, portammo le esperienze passate nel presente, creammo una nuova esperienza per aumentare la consapevolezza, ed esplorammo queste esperienze in termini di sensazioni corporee.Utilizzammo il processo creativo per approfondire tale consapevolezza, e la relazione terapeutica e per costruire uno spazio sicuro di dialogo su queste tematiche.
Arrive in Australia all'età di 20 anni, si divertive, usciva la sera, e lavorava tantissimo.
Durante la sua fase di crescita, sua madre aveva sempre lavorato, e lui non aveva potuto stare molto con lui, anche se vivevano nella stessa casa.
Lei venne in Australia 5 anni, fa, e comprò la casa dove lui ora vive. Lei cercò di recuperare il tempo perso – passano più tempo assieme ora di quando lui era un bambino e un ragazzo.
Trevor era intelligente, bello, con fiducià in sè stesso, m non riusciva ad avere una ragazza, o quanto meno una relazione di lungo periodo.
C'erano varie questioni da essere analizzare. Una delle più rilevanti era quella del supporto vs libertà.
Trevor era cresciuto con molta libertà, a scuola e a casa, ma con poca struttura, o support.
Portai la questione nella sessione. Consigliai di interpretare uno dei suoi insegnanti di scuola, e analizzai ciò che provava. Fu un'esperienza familiare per lio – il piacere della sua libertà, ma allo stesso tempo, si sentiva perso.
In seguito io interpretai l'insegnante che non aveva avuto, dandogli istruzioni chiare, una Chiara struttura, e incoraggiamento.
Pianse, e la sua ansia nascosta diminuì. Per lui fu piacevole. Si sentiva più solido.
In seguito invertimmo I ruoli, lui interpretava l'insegnante che dava struttura e supporto. Anche questo fu per lui piacevole, si sentiva più solido.
In questo modo organizzai una serie di temi da affrontare nelle settimane successive: strutura, support, incoraggiamento, ansia e ribellione. Gli chiesi di identificare i luoghi nel suo corpo dove sentiva ognuna di tali l'esperienze. Poi gli chiesi di fare un disegno contenente tali elementi.
Gli diedi il compito a casa di disegnare una serie di queste immagini.
La settimana seguente arrivò con una maggiore realizazione – non era mai stato capace di portare assieme queste diverse aree- la struttura era nel lavoro, la libertà nel divertimento, e il suo desiderio di essere apprezzato lo portava ad avere un comportamento manipolativo nelle relazioni.
Quando la sua consapevolezza dell'esistenza di queste aree aumentò, lui divenne capace di integrare questi aspetti di sé.
Attraverso questo processo noi utilizzammo gli esperimenti Gestalt per incorporare e interpretare differenti aspetti del sè, portammo le esperienze passate nel presente, creammo una nuova esperienza per aumentare la consapevolezza, ed esplorammo queste esperienze in termini di sensazioni corporee.Utilizzammo il processo creativo per approfondire tale consapevolezza, e la relazione terapeutica e per costruire uno spazio sicuro di dialogo su queste tematiche.
domenica 15 giugno 2014
Case #5 - L’infiammazione della rabbia
Lian ne da me perche aveva un'infiammazione cutanea sul viso di cui non riusciva a liberarsi.
Le chiedi alcune informazioni di contest – la sua vita, il livello di stress, la sua salute, dieta, esercizio e famiglia.
Era giovane – sui 20, e già meditava. Aveva provato vari rimedi naturali, ma nulla l'aveva aiutata.
Era una persona tranquilla, e disse che spesso la gente non la notava se non per la sua infiammazione..
Le chiesi di immaginare che lei fosse l'infiammazione e di descriversi. Lei disse:
• Sono rossa
• Non posso nascondermi
• Sono sensibile
• Non voglio andare via
• Allontano le persone
• Sono orribile
• Sono infiammata
Analizzai con lei le sensazioni nel suo corpo mentre faceva tali dichiarazioni. Lei disse di sentirsi sensibile, calda e a disagio.
Esplorai assieme a lei ogni dichiarazione fatta. Le dissi 'parlami del rosso' e la aiutai ad esplorare il significato del rosso nella sua vita. Lei mi parlo di una triste esperienza durante il capodanno cinese, con tanto colore rosso, ma suo padre non tornava a casa.
Altre dichiarazioni portavano alter stori. Quando parlo del nascondersi, disse che voleva nascondersi da sua madre che la menava.
Le chiesi a riguardo dell'allontanare le persone. Non sapeva cosa dirmi – era una persona gentile che voleva sempre fare per gli altri. Ma andando in profondità divenne evidente che lei 'donava' nelle relazioni per non permettere agli altri di avvicinarsi troppo. Accettare gli altri significa avvicinarli.
La persona che ha potere 'allontana le persone'Le chiesi di dirmi: 'Voglio che te ne vai'. Ciò portò molta enrgia, quando superò la sua timidezza. Le chiesi di spingere contro le mie mani per sentire nel suo corpo il desiderio di allontanarmi. Fece più tentativi sempre con più forza. Tutta l'energia passava per le mani.
Le chiesi cosa sentisse: rabbia. Quindi lavorammo con la rabbia incorporata.
La vidi solo due volte, ma lei mi disse che successivamente la sua infiammazione era quasi sparita, e lei era diventata più assertive nelle sue relazioni.
Le chiedi alcune informazioni di contest – la sua vita, il livello di stress, la sua salute, dieta, esercizio e famiglia.
Era giovane – sui 20, e già meditava. Aveva provato vari rimedi naturali, ma nulla l'aveva aiutata.
Era una persona tranquilla, e disse che spesso la gente non la notava se non per la sua infiammazione..
Le chiesi di immaginare che lei fosse l'infiammazione e di descriversi. Lei disse:
• Sono rossa
• Non posso nascondermi
• Sono sensibile
• Non voglio andare via
• Allontano le persone
• Sono orribile
• Sono infiammata
Analizzai con lei le sensazioni nel suo corpo mentre faceva tali dichiarazioni. Lei disse di sentirsi sensibile, calda e a disagio.
Esplorai assieme a lei ogni dichiarazione fatta. Le dissi 'parlami del rosso' e la aiutai ad esplorare il significato del rosso nella sua vita. Lei mi parlo di una triste esperienza durante il capodanno cinese, con tanto colore rosso, ma suo padre non tornava a casa.
Altre dichiarazioni portavano alter stori. Quando parlo del nascondersi, disse che voleva nascondersi da sua madre che la menava.
Le chiesi a riguardo dell'allontanare le persone. Non sapeva cosa dirmi – era una persona gentile che voleva sempre fare per gli altri. Ma andando in profondità divenne evidente che lei 'donava' nelle relazioni per non permettere agli altri di avvicinarsi troppo. Accettare gli altri significa avvicinarli.
La persona che ha potere 'allontana le persone'Le chiesi di dirmi: 'Voglio che te ne vai'. Ciò portò molta enrgia, quando superò la sua timidezza. Le chiesi di spingere contro le mie mani per sentire nel suo corpo il desiderio di allontanarmi. Fece più tentativi sempre con più forza. Tutta l'energia passava per le mani.
Le chiesi cosa sentisse: rabbia. Quindi lavorammo con la rabbia incorporata.
La vidi solo due volte, ma lei mi disse che successivamente la sua infiammazione era quasi sparita, e lei era diventata più assertive nelle sue relazioni.
lunedì 9 giugno 2014
Case #4 - Sesso e celibato
Tracey era stato sposato per 12 anni, e aveva un figlio. Non era felice nel suo matrimonio. Stava bene con il suo compagno. Tuttavia facevano sesso raramente.
All'inizio della loro relazione, lei era andata all'estero per un anno. Durante quell periodo aveva avuta una relazione sessuale intensa e sensuale. Lei scappò da quest'esperienza, tornò a casa, e si sposò. Ma le ci volle molto tempo per superare l'esperienza, e non l'aveva ancora integrate.
Questo è un esempio sia di affare inconcluso che di polarità nella Gestalt.
Mentre stava parlando le chiesi come si sentiva. Una classica domanda Gestalt.
Lei provava sentimenti complessi. Noi li indagammo somaticamente, lavorando sulla tristezza, l'intensità e la natura nascosta dell'esperienza. Non c'è bisogno di andare nel 'passato', perché il passato è presente, e tutto ciò che dobbiamo fare è affrontare la natura incompleta del passato che è disponibile al momento presente.
Facemmo anche del lavoro di polarità. La sua sessualità selvaggia, e il suo essere felicemente sposata. Il suo andare oltre i limiti, e la sua parte conservativa non amante del rischio.
Durante questa conversazione, le chiesi di cambiare luogo mentre metteva in scena entrambi I lati della sua personalità
Analizzai I sentimenti che provava da entrambe le parti. Le chiesi che ogni parte criticasse l'altra: 'sei troppo selvaggia', 'sei troppo noiosa'.
Dopo un pò, le due parti si avvicinarono, trovano una via di mezzo sulla quale andare d'accordo. Ciò accadde naturalmente, con il giusto tipo di supporto, e porto all'integrazione delle nostra scissione, come chiamata da Fritz Perls.
All'inizio della loro relazione, lei era andata all'estero per un anno. Durante quell periodo aveva avuta una relazione sessuale intensa e sensuale. Lei scappò da quest'esperienza, tornò a casa, e si sposò. Ma le ci volle molto tempo per superare l'esperienza, e non l'aveva ancora integrate.
Questo è un esempio sia di affare inconcluso che di polarità nella Gestalt.
Mentre stava parlando le chiesi come si sentiva. Una classica domanda Gestalt.
Lei provava sentimenti complessi. Noi li indagammo somaticamente, lavorando sulla tristezza, l'intensità e la natura nascosta dell'esperienza. Non c'è bisogno di andare nel 'passato', perché il passato è presente, e tutto ciò che dobbiamo fare è affrontare la natura incompleta del passato che è disponibile al momento presente.
Facemmo anche del lavoro di polarità. La sua sessualità selvaggia, e il suo essere felicemente sposata. Il suo andare oltre i limiti, e la sua parte conservativa non amante del rischio.
Durante questa conversazione, le chiesi di cambiare luogo mentre metteva in scena entrambi I lati della sua personalità
Analizzai I sentimenti che provava da entrambe le parti. Le chiesi che ogni parte criticasse l'altra: 'sei troppo selvaggia', 'sei troppo noiosa'.
Dopo un pò, le due parti si avvicinarono, trovano una via di mezzo sulla quale andare d'accordo. Ciò accadde naturalmente, con il giusto tipo di supporto, e porto all'integrazione delle nostra scissione, come chiamata da Fritz Perls.
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